UDIENZA RINVIATA PER LEGITTIMO IMPEDIMENTO PER CLAUDIO PINTI

UDIENZA RINVIATA PER LEGITTIMO IMPEDIMENTO PER CLAUDIO PINTI

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Udienza rinviata per legittimo impedimento. Questa la decisione del Gup Paola Moscaroli nel giorno in cui si credeva di conoscere il destino di Claudio Pinti,

Il 36enne di Montecarotto accusato di aver infettato con il virus dell’Hiv l’ex convivente Giovanna Gorini, morta nel 2017 per una patologia legata all’Aids e madre di sua figlia, e la sua ex fidanzata Romina.

Pinti soffre di patologie correlate all’Aids e l’ospedale nel quale è stato trasferito dal carcere di Rebibbia, ha inviato una certificazione di non trasportabilità.

Ma partecipare all’udienza è un suo diritto. Il 17 gennaio il 36enne era stato rinviato a giudizio.

La Procura ha chiesto una condanna a 24 anni di carcere (più tre per lesioni continuate) ma tramite il rito abbreviato l’imputato potrà beneficiare della riduzione di un terzo della pena e scendere così a 18 anni.

La sua ultima fidanzata Romina, che lo ha denunciato facendo partire le indagini, non era presente.

Sono state formulate richieste di maxi risarcimento per oltre 7 milioni di euro.

Un rinvio legittimo – questa la posizione espressa dai legali della famiglia Gorini, Elena Martini e Cristina Bolognini.

I genitori e i tre fratelli di Pinti vivono ancora a Montecarotto nell’anconetano, mentre la sorella si è trasferita in Toscana, per cui la famiglia riesce ad assisterlo solo saltuariamente in ospedale.