Banca Marche, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio di Ferrara e CariChieti potevano essere salvate.
Nuovo colpo di scena nella vicenda che vide fallire le quattro banche italiane, tra cui appunto Banca Marche, dopo che la Commissione europea ne impedì il salvataggio attraverso le risorse messe a disposizione dal Fondo interbancario italiano.
Per i 44 mila risparmiatori marchigiani beffati dal crac Banca Marche la strada del risarcimento europeo è lunga e tutta in salita.
Ad aprirla è la sentenza della Corte di Strasburgo che ha certificato l’errore della Commissione Europea che impedì il salvataggio di banca Tercas ad opera del fondo interbancario di tutela dei depositi.
Come Banca Tercas anche Banca Marche poteva essere salvata.
Ma non è sull’Europa che gli azionisti che si sono visti azzerare i loro risparmi puntano per cercare giustizia.
Piuttosto la strada del risarcimento punta diritto in italia.
I primi ristori pari al 30 per cento del valore delle azioni azzerate stanno arrivando, per recuperare il rimanente 70 per cento si mira invece ad accertare le responsabilità tutte italiane.
Non tanto a quelle riconducibili agli ex vertici di Banca Marche ma a quelle venute a galla nel corso del processo in corso al Tribunale di Ancona.