MORIRE D’AMIANTO: SINDACATI E REGIONE INSIEME PER LA SICUREZZA

MORIRE D’AMIANTO: SINDACATI E REGIONE INSIEME PER LA SICUREZZA

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Donne ammalate dopo aver lavato i vestiti dei mariti o dei figli, quartieri dove vivere significa morire per esposizione a fibre d’amianto,un cancerogeno che può causare danni permanenti alla salute e anche la morte.
secondo i dati sono 4500 decessi l’anno.
Nella giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro nonchè Giornata mondiale delle vittime dell’amianto l’incontro tra regione e sindacati vuole sensibilizzare sul tema
e ragionare su soluzioni efficaci. Un’alleanza per liberare le marche dall’amianto entro il 2030.
I morti per l’amianto superano quelli sul lavoro e nell’ambiente domestico.
Nonostante la legge del 1992 abbia messo a bando l’amianto da più di trent’anni, il problema non si è mai davvero risolto e l’opinione pubblica è ancora impregnata di preoccupazione e paura.
Per questo l’obiettivo della piattaforma Cgil, Cisl e Uil è quello di accelerare sulla realizzazione del piano regionale Amianto.
Potenziare la ricerca clinica, prevenzione primaria per i lavori esposti al pericolo, sorvegliare la salute degli ex esposti.
Poi dal punto di vista dei luoghi censimento e mappatura, al centro l’attività di bonifica.
Nelle marche, inoltre, non ci sono al momento impianti di smaltimento d’amianto.
Ultima ma non per importanza, l’attività di informazione e divulgazione, perché il pericolo non va sottovalutato.
Berta filava la lana e filava l’amianto, cantava Rino Gaetano già nel 1976, ad oggi quasi 50 anni dopo, si continua a morire d’amianto.