A P.S ELPIDIO LA STORIA DI EMA “PESCIOLINO ROSSO”

A P.S ELPIDIO LA STORIA DI EMA “PESCIOLINO ROSSO”

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Il dolore di un padre che perde un figlio a causa della droga e ritrova la  forza di andare avanti grazie  ai giovani a cui spiega  l’amore per la vita.

E’  la storia  di  Gianpietro Ghidini che lui stesso ha raccontato  agli studenti del Polo scolastico Carlo Urbani di Porto Sant’Elpidio.

Suo figlio Emanuele, “Ema” per gli amici, ha  16 anni quando  accetta di provare un «francobollo»: è un acido, che qualcuno dei suoi amici, maggiorenni, gli regala, insistendo.

Ema fa «la stupidata», come la chiamerà suo padre. Una stupidata che lo porta via per sempre. Perché quel «francobollo» gli «sale» male. Gli annienta la lucidità. E la sua notte diventa ancora più buia. Si ritrova nei pressi di un ponte sul fiume Chiese. Non ragiona più. È fuori di sé. È un attimo, e si butta giù. Le acque gelide lo inghiottiscono. Lo ritroveranno dieci ore dopo a distanza di duecento metri. Morto annegato.

C’è una stranezza, in questa tragedia della droga: Ema si è gettato esattamente nello stesso punto dove una decina di anni prima, accompagnato da suo padre, aveva liberato un pesciolino rosso.

“Lasciami Volare” è il titolo dell’evento che vedrà come protagonista Gianpietro Ghidini, un papà che ha trasformato una tragedia personale in una missione di vita.

Dopo la morte del figlio, Gianpietro decide di creare la Fondazione Ema Pesciolino Rosso, con lo scopo di aiutare i giovani, ricordando a genitori e figli l’importanza del dialogo e incoraggiando i giovani a trovare la loro strada nella vita.