DAL CONSIGLIO REGIONALE VIA LIBERA, TRA LE PROTESTE,  AL NUOVO PIANO SOCIO-SANITARIO

DAL CONSIGLIO REGIONALE VIA LIBERA, TRA LE PROTESTE, AL NUOVO PIANO SOCIO-SANITARIO

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Concentrazione degli acuti e medicina del territorio più vicina ai cittadini.

Questi i due punti cardine del nuovo piano socio-sanitario approvato in consiglio con 16 voti, dopo un braccio di ferro che è andato avanti per 9 ore e 50 emendamenti presentati.

In sostanza si prevede la concentrazione della cura delle patologie gravi nei grandi presidi regionali, Torrette di Ancona in testa e  il declassamento delle strutture più piccole.

Questi i punti elencati dal Presidente della Regione Ceriscioli in aula: assistenza domiciliare cresciuta del 65%, liste di attesa quasi azzerate, 1000 persone assunte nella sanità in 5 anni, 1800 posti in più per il socio-sanitario.

Pergola e Amandola mantengono la definizione di ospedali di area disagiata ed il Pronto Soccorso; Cagli, Cingoli e Sassocorvaro avranno un medico di medicina d’urgenza H24.

E’ stata istituita una consulta regionale sulla salute, ed è stato approvato un emendamento che prevede la formalizzazione della risposta assistenziale ospedaliera nell’area del Piceno. E mentre in aula si votava, fuori andava in scena la protesta dei 18 comitati contrari all’approvazione del piano: 200 i partecipanti che hanno chiesto la riapertura e il mantenimento dei 13 piccoli ospedali chiusi nel 2015, e hanno ribadito anche le criticità per le aree dell’entroterra per le quali chiedono presidi sanitari per garantire il diritto alla salute.

All’attacco  le opposizioni, scettiche  sia sulla tempistica, a fine legislatura, che sul contenuto.

L’aula ha respinto l’ordine del giorno proposto dalla vicepresidente della commissione Sanità, Leonardi, che chiedeva il rinvio dell’approvazione del nuovo Piano alla prossima legislatura mancando pochi mesi alla fine di quella in corso.