PASQUA “AMARA” PER COLOMBE E UOVA ARTIGIANALI NELLE MARCHE, CROLLANO LE VENDITE

PASQUA “AMARA” PER COLOMBE E UOVA ARTIGIANALI NELLE MARCHE, CROLLANO LE VENDITE

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I marchigiani in quarantena alla tradizione non rinunciano, per questo in sei case su 10 sulle tavole della pasqua non mancheranno colombe e uova di cioccolato. A differenza degli anni scorsi però saranno soprattutto industriali, e non artigianali.

In piena emergenza Coronavirus a vincere sono infatti i prodotti confezionati veduti attraverso la grande distribuzione. La produzione di pasticcerie, forni, gelaterie cioccolaterie, a causa della serrata imposta dalle misure restrittive anti-covid si è invece dimezzata e la loro vendita è crollata.

A snocciolare i numeri amari di un dolce settore affossato dal lockdown proprio nel pieno delle festività pasquali è uno studio firmato CNA.

Se lo scorso anno, per l’acquisto di dolci artigianali, i marchigiani hanno speso oltre 500 mila euro, di cui 300 mila per le uova e 200 per le colombe, quest’anno si stima un calo delle vendite del 20 per cento per cento per le colombe e del 30 per le uova. Complice la chiusura di bar e pasticcerie ma anche all’esplosione del “fatto in casa” e le restrizioni legate alle uscite che impongono di ottimizzare la spesa.

Per contenere il crollo che nel caso delle cioccolaterie ha bruciato più di un terzo del fatturato dell’anno c’è chi però ha ricominciato ad impastare e si sta organizzando con le consegne di uova e colombe a domicilio. Un modo per continuare a lavorare e tenere viva una tradizione, nonostante la quarantena.