IL PERCHE’ DEL NO AL PROTOCOLLO SICUREZZA-LAVORO DA PARTE DI CONFINDUSTRIA

IL PERCHE’ DEL NO AL PROTOCOLLO SICUREZZA-LAVORO DA PARTE DI CONFINDUSTRIA

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Dopo le polemiche per l’assenza di Confidustria al tavolo del protocollo su sicurezza e lavoro che ha dato il via alla fase due nelle Marche, a parlare è il presidente dell’associazione .

E’ lo stesso Schiavoni a criticare, nel metodo prima e nei contenuti poi, il documento.

Innanzitutto, dopo essere stata tra i promotori di confronto tra tutte le parti coinvolte, l’associazione, ha detto il suo presidente, non è stata coinvolta nella stesura del testo e non c’è stato un reale confronto.

Schiavoni entra poi nel merito del protocollo che, dice, aumenta la burocrazia, provoca un allungamento dei tempi e, in alcuni punti, rischia di violare la privacy delle aziende stesse.

Critico, il presidente di Confindustria, è anche riguardo la previsione di tavoli territoriali e settoriali al quali devono sedere anche rappresentanze sindacali.

Nel rispetto delle misure di sicurezza previste, abbiamo bisogno di accelerare, ha detto il presidente, per recuperare il tempo perso.