L’abbraccio con il medico che l’ha operata è il lieto fine di una storia iniziata in Somalia con un brutto incidente domestico e trasformata in favola ad Ancona. La protagonista è una bimba somala di 5 anni volata dal corno d’Africa fino al Salesi per curare le gravi ustioni che le ricoprivano la parte destra del volto, della spalla, del braccio e del torace e che nel suo paese non erano state adeguatamente trattate.
A provocarle l’acqua bollente di una pentola finitale addosso che oltre ad averle lasciato importanti cicatrici le avevano compromsso le funzionalità degli arti e dell’orecchio. Di qui il viaggio ad Ancona grazie ad una cordata di solidarietà avviata dale patronesse che ha finito per conivolgere pure i carabinieri di Ancona con una raccolta fondi per regalare alla piccola un’operazione fuori dalla portata di una bimba non comunitaria.
I camici bianchi della clinica di chirurgia plastica e ricostruttiva di torrette e quelli della chirurgia pediatrica del Salesi i suoi angeli custodi.
E poi quelli in divisa con carabinieri di ancona che hanno sbloccato l’iter burocratico e la fondazione Patronesse che ha fatto da gancio con un suo zio in italia e che ha messo in moto la solidarietà per scrivere il lieto fine.